Vedi porpora. In particolare si tratta della lacca violetta utilizzata nelle tecniche pittoriche, ottenuta fissando su farina fossile (creta argentaria) il residuo del colorante dei murici (la porpora, appunto) rimasto nella caldaie dopo la tintura delle stoffe. Il colore così ottenuto - particolarmente pregiato e ricercato - veniva commerciato in cubetti, così come hanno documentato alcuni ritrovamenti a Pompei. Il termine ricorre anche a indicare la forma non purificata dell’indaco naturale (vedi). |