o bottacciolo, calcinarolo, calcirolo, palombella. Nodulo presente nella malta dovuto a un non completo spegnimento della calce viva. Può causare dei fenomeni di decoesione (vedi bottaccione) all'interno degli strati, con la formazione di fenditure e, più frequentemente, di vuoti di forma prevalentemente circolare (vedi bolla), dovuti appunto alla dilatazione che accompagna l'idratazione delle particelle di ossido di calce a malta già indurita. Calcinaroli possono essere osservati ugualmente nei laterizi e, seppure raramente, anche in impasti di solo gesso, dovuti al fatto che varie qualità di pietra da gesso contengono come impurità quantità non trascurabili di carbonato di calcio che, durante la calcinazione, si trasformano in ossido di calcio, cioè in calce viva. Nell'uno e nell'altro caso i fenomeni di degradazione possono apparire anche molto tempo dopo l'applicazione della malta, innescati dall'umidità dell'ambiente o da lavaggi e tinteggiature. Frequentemente il termine è utilizzato a indicare anche lo stesso fenomeno di degradazione. Così il Dizionario tecnico (II, 1884): "Calcinello. Frammento, talora piccolissimo, di calcare mal cotto, che si trova nella calce e che fa sbullettare gl'intonachi quando la calce non è liberata per mezzo della cola. Il difetto dello sbullettare proviene dall'aumento di volume che fà il frammento, mediante la sua lenta idratazione. Un che di simile avviene talora nei mattoni, e li fà rompere". |