Antica denominazione del verdigris (vedi). Pigmento verde artificiale, costituito da acetati basici o neutri di rame. Conosciuto fin dall'antichità -come testimonia la denominazione nata per deformazione del termine verde di Grecia- è descritto, tra gli altri, da Plinio, Teofrasto di Ereso (IV sec. a. C.) e Cennino Cennini (fine sec. XIV). Sostanzialmente si ottiene dall’esposizione di lastre di rame a vapori di vino o di acido pirolegnoso. In Francia Jean-Félix Watin (1772) lo descrive segnalandone una specifica e rinomata produzione nella zona di Montpellier (da cui verde di Montpellier). Ha scarso potere coprente e una colorazione non intensa con toni azzurri: per raggiungere un tono verde erba veniva tradizionalmente addizionato con zafferano. E’ stato impiegato per ottenere velature verdi ma scarsamente utilizzato come pigmento in sé, data la sua scarsa stabilità. Oltre ad essere l’elemento base del resinato di rame, il verdigris ha trovato inoltre ampia utilizzazione per la verniciatura di superfici dorate o argentate. |