Termine difficilmente riconducibile a uno specifico pigmento, per l'etimo generico e per le numerose varianti presenti nella trattatistica (giallulinum, giallorino, gialdolino, giallolino, zaldolino, ecc.) prive di specifiche indicazioni sulla sua composizione. In ambito italiano si tende attualmente a identificarlo con il giallo di piombo e stagno o con il giallorino ricordato da Cennino Cennini (fine sec. XIV), a sua volta ricondotto (ma con pareri controversi) al giallo di Napoli. In Francia lo si riconduce decisamente a quest’ultimo, sia come pigmento naturale sia come composto artificiale. |