Nell'ambito delle tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere d'arte è uno degli esami invasi (come la spettrofotometria di riflettanza o la fluorescenza a raggi X) che permettono lo studio della natura e della struttura del campione senza che questo venga modificato o alterato. La possibilità di conservare il campione intatto rende possibile un continuo aggiornamento in funzione dello sviluppo delle tecniche di analisi. La manipolazione del campione prevede a questo fine il suo inglobamento in resina poliestere e, nel caso dell'applicazione allo studio delle strutture pittoriche dei dipinti, un taglio perpendicolare alla superficie (stratigrafia) per permetterne lo studio in sezione (cross-section e sezione sottile). Ciò consente di ottenere numerosi dati analitici sulla composizione di ogni singolo strato, sulla loro successione, su ogni alterazione o modifica ad essi intercorsa, contribuendo all'elaborazione di metodi capaci di arrestare eventuali processi di degradazione, all'individuazione di aggiunte o rifacimenti, nonché a chiarire alcuni aspetti dei materiali costitutivi rendendo notevoli contributi anche in campo storiografico e attribuzionistico. |