Nell'ambito delle tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere d'arte è uno degli esami invasi che, oltre a richiedere il prelievo di un campione - cioè l'asportazione di materia dell'opera -, comporta la modifica o la distruzione del campione esaminato, come accade, ad esempio, con la cromatografia o con la colorazione istochimica. Quando alla soluzione di uno specifico problema che deve essere investigato si pone la possibilità di scelta fra le varie tecniche di indagine, la tendenza attuale è quella di evitare quanto più possibile le tecniche invasive e, tra queste, quelle di tipologia distruttiva. Tuttavia la necessità di ricorrere a questo gruppo di esami è legata alla soluzione di specifici problemi analitici (ad esempio l'identificazione di materiali organici e inorganici, di origine naturale o artificiale) e ad una serie di limitazioni legate ai metodi non distruttivi, alcune imposte dai materiali stessi come nel caso della fluorescenza a raggi X che si attiva soltanto su prodotti inorganici. |