Generalmente il cambiare di un colore verso il chiaro o verso lo scuro attraverso varianti graduali che implicano sostanzialmente il passaggio da una tonalità a un'altra. Nel XVI sec. Il termine assume particolare rilievo in funzione della pratica pittorica manierista che fa del cangiantismo dei colori uno dei suoi elementi espressivi fondamentali. Lomazzo (1584) giunge così a distinguere tre gradi di cangiantismo, dove le variazioni cromatiche e luminose si ottengono utilizzando prima il bianco, quindi il giallo e poi il nero. |