o radiocarbonio. Metodo di analisi messo a punto dopo la seconda guerra mondiale dal fisico americano William Libby. La metodica, applicabile a tutti i materiali contenenti carbonio provenienti da organismi viventi (legno, tessuti, cuoio, ecc.), si basa sulla constatazione che tutti gli organismi animali e vegetali assorbono durante il loro ciclo vitale del carbonio contenente una piccolissima ma costante quantità di isotopo radioattivo carbonio 14. Dopo la morte la radioattività dell'isotopo comincia a decadere in modo costante, dimezzandosi ogni 5568 anni. Misurando la radioattività di un materiale (di cui sia nota la radioattività posseduta prima del decadimento e a patto che non siano sopravvenute contaminazioni con carbonio recente) è quindi possibile calcolare per differenza, e con una certa approssimazione, il numero di anni trascorsi dal momento in cui ha cessato di vivere. Il metodo, che peraltro necessita di quantità elevata di campione (solitamente non meno di 4 g), non consente datazioni attendibili per materiali relativamente recenti, trovando essenzialmente applicazione, oltre che per datare fossili animali o vegetali, sui reperti archeologici.