o, comunemente, acqua ossigenata. Solvente reattivo che agisce grazie a proprietà ossidoriduttive e che ha il pregio di trasformarsi in prodotti innocui quali, appunto, l'acqua e l'ossigeno. Nel restauro è stato prevalentemente impiegato in operazioni di sbiancamento e ossidoriduzione: in varie ricette è consigliato quale sbiancante della gommalacca, la quale viene lavata con l’acqua ossigenata e poi disciolta in alcol puro. In ebanisteria trova impiego per decolorare il legno e per schiarire piccole macchie. Il Dizionario tecnico (I, 1884) lo ricorda come utilizzato "per lavare gli antichi dipinti anneriti dal tempo" e Giovanni Secco Suardo (1894) ne indica l'uso nel restauro sempre come sbiancante, in particolare per far ridiventare bianca la biacca anneritasi. L’acqua ossigenata viene attualmente venduta in differenti concentrazioni espresse in volumi che indicano la quantità di ossigeno gassoso sviluppato da un volume in soluzione. |