o stucco per sbalzo, mastice per cesello (o per sbalzo), pece per cesello (o per sbalzo). Mastice utilizzato nei lavori di sbalzo e cesello per fissare la lastra da lavorare in modo che alle deformazioni plastiche che sulla stessa vengono praticate dal cesello risponda una massa più o meno cedevole, capace di adattarsi e al tempo stesso di offrire una certa resistenza ai colpi. Attualmente commercializzato come preparato pronto per l'uso, è stato fino ai primi del Novecento confezionato direttamente dal cesellatore, in ragione delle esigenze del lavoro e della temperatura dell'ambiente di lavoro, utilizzando composti essenzialmente a base di pece greca, caolino in polvere (o tripoli, o silice) e sevo, in proporzioni variabili in modo da ottenere mastici duri o teneri, cioè più o meno elastici. Così Filippo Baldinucci (1681): "Stucco da cesellare. Un composto di pece greca, cera gialla, e matton pesto, con che si riempiono quelle cose, che debbon'esser cesellate". In termini molto simili il composto è descritto ancora da Giacinto Carena (1853): "Pece, stucco, è una mistura tegnente, composta di pece greca e di matton pesto, talora anche di un poco di cera gialla; sulla quale mistura si applicano i pezzi da cesellarsi, perché stian fermi". La stessa definizione è ugualmente riproposta, senza variazioni di rilievo, nel Dizionario tecnico (1887). Vedi anche pecione per cesello. |