Così Giacinto Carena (1853), alla voce Battiloro: "... i fogli d'oro, una volta distesi alla giusta sottigliezza, e tagliati in quadro sur un guancialino di pelle impolverato, per impedirne l'adesione, si ripongono fra altri fogli di carta senza colla, soffregati prima con sottilissima argilla ocracea affinché l'oro non vi si appiccichi. E questi libretti sono poi venduti al mettiloro". Così il Dizionario tecnico (II,1887): "Libretto del battiloro. Insieme di piccole carte impolverate di rosso inglese, framezzo le quali si tengono le foglie d'oro e d'argento, che si adoperano nella doratura e nell'argentatura". Vedi anche peletta. |