o affresco, buon fresco. Tecnica pittorica murale ampiamente documentata per tutto il Medioevo, fino al Rinascimento e oltre, anche se con significative varianti. Si caratterizza per la stesura dei colori (stemperati semplicemente in acqua) su un intonaco ancora umido, ovvero 'fresco': la calce spenta presente nell'intonaco, asciugandosi, si combina con l'anidride carbonica dell'aria generando una pellicola di carbonato di calcio (carbonatazione). Questa rende l'intonaco particolarmente compatto e consistente e il colore, inglobato nella struttura cristallina del carbonato di calcio, risulta non più solubile in acqua. Data la necessità di operare su di un intonaco fresco, questo viene steso in porzioni commisurate al lavoro che si prevede di svolgere in un arco di tempo limitato (vedi giornata, pontata). Nell'esecuzione sono necessarie rapidità e grande sicurezza e, comunque, lo stesso affresco prevede il ricorso a finiture a secco o a mezzo fresco. La tecnica esecutiva e i materiali usati ovviamente variano a seconda del periodo e dell'area geografica. Oltre ai rimandi già indicati vedi: rinzaffo, arricciato, spolvero, cartone, sinopia. |