Chiodo utilizzato unicamente per ottenere, tramite una successione delle teste, motivi decorativi in funzione della lavorazione della testa stessa. Così il Dizionario tecnico (I, 1884): "Chiodi decorati. Furono usati tanto nell'antichità greca e romana, quanto nel medioevo e nel risorgimento, impiegandoli nelle porte di metallo, in quelle di legno, nei palchi e soffitti, e nei lavori diversi di falegname. Fra i chiodi romani sono da rimarcarsi quelli delle porte di bronzo del pantheon e di S. Giov. Laterano, muniti di teste cesellate, formanti oggetti d'arte di gran valore. Nel medio evo il capo dei chiodi è stato trattato nelle maniere più svariate, ricche e bizzarre, e sovente con gusto d'intaglio e di cesello. Nelle teste loro, dalle borchie, dai fogliami, dagli stemmi, dagli animali, si giunse perfino a scolpirvi intiere figure". |