Qualsiasi materiale lavorato in modo tale da assumere l'aspetto proprio del travertino naturale. In particolare il termine è utilizzato nell'ambito delle lavorazioni proprie della pietra artificiale (vedi) nell'architettura tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. In questo caso l'imitazione avveniva con l'uso di materiali cementizi opportunamente pigmentati e grazie all'immissione di granuli di sale grosso nell'ultimo strato di malta in modo che questi, sciogliendosi, potessero determinare le cavernosità tipiche del materiale. In alcuni casi i granuli venivano sporcati con ossidi di ferro in modo da provocare le sgrondature rossiccio-giallastre ugualmente tipiche del travertino naturale. |
note: Marco Cavallini, Claudio Chimenti, La pietra artificiale, Firenze, Alinea 1996. |