Utensile di antichissima origine e di svariate fogge che, nella sua forma più comune, si presenta costituito da un massello metallico di peso limitato (dai 200 ai 2.000 g), avente nel mezzo un foro passante, detto occhio, attraverso il quale è innestata l'impugnatura costituita da un corto manico di legno. La massa ha una estremità assottigliata ed appuntita detta penna (sagomata in modo diverso a seconda del tipo) e l'altra leggermente convessa detta testa o bocca o botta. E' utilizzato per conficcare ovvero per battere colpi o direttamente sul materiale o tramite un ulteriore utensile (scalpello, punzone, ecc.). Le dimensioni e le forme variano a seconda del periodo, dell'area geografica e della lavorazione a cui deve servire. Si distinguono così il martello da falegnami (o a granchio), da muratori, da fucinatori, da meccanici, da lattonieri, da tappezzieri, ecc. Così Filippo Baldinucci (1681): "Martello. Strumento per uso di battere e di picchiare; e è di più sorte: le sue parti sono tre, l'occhio che è un foro o apertura per lo più nel mezzo di esso, dove si ferma il manico di legno; la bocca, che è una delle parti con la quale si batte per piano; e la penna, che è di diverse figure e forme, secondo l'uso, a che sarà destinato il martello". Vedi anche mazzetta, mazza. |