o scarpellino (arcaico e disusato). Figura professionale attiva nell'ambito della lavorazione della pietra, in particolare nei lavori di sgrossatura da eseguirsi con lo scalpello e nei lavori di riquadratura, fino a comprendere limitati interventi di sagomatura di cornici ornamentali. Nel caso in cui la pietra assuma un ruolo preponderante nell'attività di un cantiere, lo scalpellino può identificarsi con lo stesso mastro (maestro) muratore. In ambito accademico il termine assume viceversa significato spregiativo, a indicare ironicamente uno scultore di scarse capacità. Così Giacinto Carena (1853): "Scarpellino, quegli che lavora le pietre collo scarpello, e che cioè ne rende piane, uguali e più o meno levigate le facce che, o debbono combaciare con altre, od essere rivolte all'esterno, nella posizione in opera delle lastre stesse in quegli edifizj a cui sono destinate. Talora ei le lavora nella chiostra medesima, talora invece sul sito stesso dell'edificio, e quando sono bell'e accomodate in luogo". Vedi anche tagliapietre. Da scalpello o scarpello.