Sistema proporzionale che rapporta l'architettura alla musica. "Già in epoca antica si scoprì che, dividendo una corda musicale tesa, la differenza nell'altezza del suono è di un'ottava se la parte minore è lunga la metà della parte maggiore; di una quinta se la parte è due terzi dell'altra; di una quarta se il rapporto è di 3 : 4. Si assunse, pertanto, che gli ambienti o gli edifici le cui misure si trovassero nei rapporti 1 : 2, 2 : 3 o 3 : 4 fossero 'armoniosi'. Gli architetti protorinascimentali, e particolarmente l'Alberti, vollero individuare in questa scoperta la chiave o il canone della bellezza dell'architettura romana e, anche, dell'armonia cosmica. La concezione fu ulteriormente sviluppata da Palladio che, con l'ausilio di teorici musicali veneziani, sviluppò una scala proporzionale di gran lunga più complessa, fondata sulla terza maggiore e minore (5 : 6 e 4 : 5) e così via" (Pevsner 1981). |
note: N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981. |