o mezzo fresco, mezzo secco, pittura a calce, fresco a calce, fresco secco, semi fresco. Pittura murale eseguita su di un intonaco caratterizzato da uno stadio avanzato di carbonatazione ma non ancora del tutto asciutto, utilizzando colori impastati e diluiti con acqua di calce. Rispetto all'affresco, dove la malta dell'intonaco funge sia da supporto sia da legante, si ha in questo caso un diverso rapporto tra supporto e pigmento dato che quest'ultimo, pur essendo inglobato in uno strato di carbonatazione, è in realtà distinto dall'intonachino al quale va a sovrapporsi, con colori corposi che spesso determinano campiture a rilievo. Per quanto considerato comunemente tecnica di gran lunga inferiore all'affresco (rispetto al quale risulta decisamente meno resistente caratterizzandosi per i toni più attenuati), il falso fresco è stato ampiamente praticato con notevoli risultati tra il XVI e il XIX secolo, in risposta alla necessità di accelerare i tempi di lavorazione di sempre più ampie superfici. Sempre per venire incontro a queste esigenze si è evidenziata in questo stesso arco di tempo anche un'evoluzione del modo di preparare l'intonaco, divenuto sempre più spesso (per ritardarne l'asciugatura) e più ruvido e granuloso (per consentire al colore di fissarsi meglio, vedi granitura). Date le molte varianti che si osservano nelle tecniche di pittura murale, in molti casi è comunque difficile stabilire una esatta cesura tra la tecnica del falso fresco e della pittura a secco.