Classe di composti chimici contenuti in diverse piante (si estrae, ad esempio, dal legno di castagno e di rovere), con proprietà simili all'acido tannico. Ne è documentato l'uso fino dall'età romana, oltre che nella concia delle pelli, nel confezionamento delle malte, come additivo ad azione legante e, successivamente, negli impasti per decorazione plastiche. Precisa Carla Arcolao (1998): "Il tannino rallenta la presa del gesso perché è una sostanza organica di peso molecolare elevato che agisce come colloide protettore. Inoltre permette di ottenere, insieme al ritardo della presa, un sensibile miglioramento delle resistenze meccaniche dei manufatti, senza alterarne le caratteristiche o danneggiare ed ostacolare i successivi trattamenti di finitura". Ha trovato ugualmente impiego nella produzione di inchiostri neri e nella tintura delle stoffe. Dal francese tanin, derivato di tan, tanno. |