o raspella, rasperella, rasparella, coda cavallina, coda di cavallo, codone. Nome comune dell'Equisetum arvense, pianta infestante della specie delle Equisetaceae, caratterizzata da foglie con superficie particolarmente ruvida e resistente. E' ricordata da varie fonti come utilizzata per levigare superfici in legno e stucchi. Per quest'ultima utilizzazione offre testimonianza Gustav Adolf Breyman (1885) in relazione alla finitura degli stucchi a finto marmo: "Per le colonne, le nicchie, le cornici, le basi ecc., che si devono rivestire di stucco marmo, bisogna che tanto il pialletto, quanto le pietre, che si adoperano nell'eseguire la lisciatura e la pulitura, siano conformi al profilo speciale dell'oggetto. Nei punti difficili si cerca di ottenere la pulitura colla raspella, invece che colle pietre: il procedimento però resta sempre lo stesso. La raspella deve essere unita in un fascetto, e prima dell'uso si deve inumidire nell'acqua, e si deve fregare adagio su una tavola di legno". Così il Dizionario tecnico (I, 1884): "Coda cavallina ... La varietà (Equisetum sylvaticum) conosciuta col nome di asperella, equiseto, setola, è anche essa perenne, più dura delle altre, fatta a internodi solcati e scabrosi. Seccata l'adoperano i tornitori per lisciare i loro lavori, tanto di legno che di avorio, e l'adoprano anche gli stagnai e gli alabastrai per il medesimo oggetto". |
note: De Mayerne Theodor Turquet, Pittura scultura e delle arti minori. 1620-1646, a cura di Simona Rinaldi, Anzio, De Rubeis 1995. |