o rena di mare, rena marina, sabbia marina. Sabbia raccolta dalle spiagge in riva al mare. Nel confezionamento delle malte è stata per lo più sconsigliata perché troppo ricca di sali che possono causare efflorescenze dannose e disgregazione degli intonaci. Così Leon Battista Alberti (1485): "La sabbia marina si secca con difficoltà, è solubile a cagione della salsedine, sicché s'inumidisce molto facilmente e scorre via: quindi male sopporta i pesi e non dà affidamento alcuno". Tuttavia l'uso della sabbia di mare non viene escluso da alcune autorevoli fonti, come nel caso di Vincenzo Scamozzi (1615) - che comunque raccomanda ripetuti lavaggi in acqua dolce - e di Francesco Milizia (1781). Così il Dizionario tecnico (II, 1887): "Sabbia di mare. Quella che il mare rigetta sulla spiaggia nelle burrasche, o vi appoggia colle correnti e forma talora banchi molto estesi. Affinché questa sabbia non infetti i muramenti colla salsedine, occorre che sia purgata dalle piogge, e quindi depositata da lungo tempo". |