Carta di stracci ottenuta un tempo per macerazione di tessuti composti di fibre vegetali (cotone, lino o canapa). Per aumentare la resistenza della carta questa poteva essere ricoperta con polvere di osso impastata con gesso o con colla animale o con bianco di china. Per traslato, come indica il Dizionarietto di Cecilia Prosperi (1999) "il termine viene usato per definire carte molto porose, poco collate, deboli". Da Bombya (oggi Mombyce), centro in cui anticamente questo tipo di carta veniva prodotta e commercializzata. |
note: Carta bambagina, voce in Cecilia Prosperi, Il restauro dei documenti di archivio. Dizionarietto dei termini, Roma, Ministero per i Beni e le Attivitą Culturali, 1999. |