Antico nome di una varietà di diaspro nero, scientificamente denominata lidite, utilizzata in scultura ma essenzialmente nota per suo impiego nel saggio dell'oro, da cui la sua denominazione corrente. Testimonia Giorgio Vasari (1568): "Cavasi del medesimo Egitto, e di alcuni luoghi di Grecia ancora, certa sorte di pietra nera detta paragone; la quale ha questo nome, perché volendo saggiar l'oro, s'arruota su quella pietra, e si conosce il colore; e per questo, paragonandovi su, vien detto paragone". Ancora Giacinto Carena (1853) ricorda la pietra esclusivamente in funzione del suo impiego per il saggio alla tocca: "Pietra di paragone, e anche semplicemente paragone, è una pietra, di colore nericcio, e grana fina, inattaccabile all'acido nitrico. Su codesta pietra l'orefice, col provino e col pezzo d'oro che vuol saggiare, fa le due tracce, da toccarsi poi coll'acqua forte, come è detto di sopra". Vedi saggio alla tocca, provino. |