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Lemma
grossiere
Voce antica e disusata a indicare, nell'ambito delle lavorazioni orafe, l'artigiano specializzato in lavori di dimensioni significative, contrapposto al minusiere, attivo nella produzione di manufatti di piccole dimensioni per lo più riconducibili all'ambito della gioielleria. Il termine già ricorre nella trattatistica cinquecentesca e, ad esempio, Giorgio Vasari (1568) lo utilizza a proposito della prima attività di Filippo Brunelleschi: "Esercitò il niello et il lavorare grosserie, come alcune figure d'argento che son dua mezzi profeti posti nella testa dell'altare di S. Iacopo di Pistoia". Ugualmente Benvenuto Cellini, nell'autobiografia (1562), ricorda il suo aiutante Luca Agnolo da Jesi che "lavorava solamente di grosseria, cioè vasi bellissimi, e bacini, e cose tali". Precisa Filippo Baldinucci nel suo Vocabolario (1681), alla voce orefice: "Grossiere dicesi quello, che fa lavori grandi, come sono vasi, bacini, candellieri, statue, e altri sì fatti. Minutiere quello che fa lavori gentili, quali sono tutte le legature d'oro delle gemme, come sono per esempio le anella, gli orecchini o pendenti, i polsetti, i picchiapetti, e tutte l'altre sorte di gioielli". Dal francese grossier, derivato di gros, grosso, al pari di minusiere, su modello del francese minuisier.
 
note:
 
inglese
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francese
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