Così Giacinto Carena (1853): "Saggio alla tocca (o chiuso), quello con cui l'orefice riconosce per approssimazione l'ignoto titolo di un pezzo d'oreficeria, fregandolo contro la pietra di paragone, e toccandone la traccia metallica che vi rimane con una goccia d'acqua forte, ossia acido nitrico allungato. Questa traccia, per la pronta azione dell'acido, diventa tanto più smorta e men vivace, quanto maggiore è la quantità della lega, ossia del rame, perché questo solamente è disciolto e portato via dall'acido. Questo cimento riesce più conchiudente quando si fa uso del provino". |