Pietra arenaria di grana sottile, anticamente utilizzata in ambito orafo per l'affilatura degli utensili e per la levigatura degli smalti. Già ricordata da Giorgio Vasari (1568), è ancora descritta da Giacinto Carena (1853) come: "pezzo di certa pietra arenaria, tenera, tagliata a foggia di ceselletto, a uso di dare il filo ai ferri, e serve anche a fregare e spianare i colpi dei ferri, assottigliare lo smalto, e simili. La frassinella adoprasi sia asciutta, sia con acqua, e questa o sola, o mista con polvere di pomice". |