Legno ottenuto dall'omonimo albero della famiglia delle Fagaceae (Castanea sativa), tipico della collina e della bassa montagna nella regione mediterranea. Si caratterizza per la tessitura grossolana e per la relativa compattezza. Presenta spesso il difetto della cipollatura ma ha modeste reazioni al variare dell'umidità relativa, e quindi ottime qualità di stabilità alle deformazioni. E' inoltre soggetto agli attacchi degli insetti xilofagi e di altri microrganismi. Ha trovato essenzialmente impiego nella fabbricazione di mobili rustici e di uso comune, legati a zone di produzione dove è facilmente reperibile (è, ad esempio, il legno tipico della produzione della montagna pistoiese almeno fino a tutto il Settecento). E' stato inoltre utilizzato come supporto di dipinti, nel periodo storico della pittura su tavola, anche se limitatamente al Portogallo e, in misura minore, alla Francia. In Italia lo si trova impiegato tra XII e XIII secolo in opere pittoriche presenti nel territorio pisano, lucchese e fiorentino. La denominazioni di castagno è indicata come ufficiale in base alla norma UNI 3919 del 1983. |
note: Masetti Biselli Luisa (a cura di), Restauro dei dipinti su tavola. I supporti, Firenze, Nardini Editore 1999.
Borghini Gabriele, Massafra Maria Grazia (a cura di), Legni da ebanisteria, Roma, De Luca 2002. |