o damaschina, damascinatura, damascina, lavoro a Damasco, opera di Damasco. L'arte di lavorare a intarsio superfici nelle quali vengono inseriti elementi filiformi e, ugualmente, il risultato del lavoro. Probabilmente il termine - che con grande evidenza riferisce della diffusione di queste lavorazioni nell'arte araba - indica tuttavia più un particolare disegno decorativo, caratterizzato appunto da elementi filiformi o nastriformi intrecciati, che non una specifica tecnica, di modo che il termine ricorre sia in riferimento all'intarsio ligneo (con prevalenza di elementi a nastro e in realtà tecnicamente più vicino all'agemina, vedi intarsio a buio) sia a quello metallico (con prevalenza di elementi in filo d'oro e d'argento, vedi tausia), ambedue caratterizzati da damaschinature in particolare nella produzione tra la seconda metà del XV e il XVI secolo. Ugualmente il termine ricorre a indicare motivi simili graffiti nell'ambito delle lavorazioni a estofado (vedi). Una descrizione dell'arte, in riferimento all'intarsio su metallo, è nell'introduzione alle Vite di Giorgio Vasari (1568), che dedica un capitolo al lavoro a damaschina, da lui considerato "scultura e pittura, cioè cosa che deriva dal disegno". Vedi anche agemina.