L'artista o l'artigiano specializzati nella tecnica dell'intaglio (vedi). Come per quest'ultimo termine, anche per quello teso a definire gli ambiti professionali dell'intagliatore si registrano nel corso del tempo significati oltremodo diversi. Negli scritti di Benvenuto Cellini (1568) e di Giorgio Vasari (1568) questo si identifica inequivocabilmente con l'incisore a bulino. Ugualmente nel Vocabolario di Filippo Baldinucci (1681) intagliatore è colui che incide nel rame o nel legno per stampare ma, ad arricchire la voce di significato, anche l'artefice "che intaglia (o in pietra o in legno) fogliami, cornici o simili, non figure; perché quello che intaglia figure di rilievo dicesi scultore". Sembrerebbero venir quindi introdotti a questa data elementi discriminanti tra la figura dell'intagliatore e quella dello scultore, differenziate non in base alle particolari tecniche impiegate (nel primo caso per tagli essenzialmente condotti con l'uso diretto dell'utensile, nel secondo per schianti dovuti alla percussione di un'utensile impiegato col mazzuolo) ma in relazione ai generi trattati, decorativi nel primo caso, di figure nel secondo. Attualmente il termine, fermo restando la sua estrema genericità etimologica che lo rende applicabile a situazioni le più diverse, ricorre più frequentemente in relazioni a professionalità attive nel settore della lavorazioni del legno (fino a comprendere lavori di figura) proprio in funzione di una tecnica che si qualifica proprio per l'uso di utensili atti al taglio. Permane comunque ancora oggi un giudizio riduttivo dell'arte così identificata, che tende a ricondurre l'intaglio all'ambito dell'artigianato, la scultura a una presunta più alta dimensione artistica.