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Lemma
ceroplastica
L'arte di modellare in cera. Già nota nell'antico Egitto e in Grecia, la tecnica deve la sua fortuna alle qualità mimetiche della cera rispetto al carnato umano, e già Plinio ricorda come Lysistratos, fratello di Lisippo, la utilizzasse per ricavare dai calchi dei volti di suoi contemporanei ritratti particolarmente realistici. Lo tesso Plinio documenta poi l'uso di sistemare negli atri delle case ritratti in cera degli antenati. Nel corso dei secoli la ceroplastica non ha perduto questi caratteri originari, sviluppandosi essenzialmente per modellare maschere e, in seguito e sempre sfruttando le sue spiccate qualità mimetiche, raffigurazioni anatomiche e modelli biologici (piante, animali), sempre più simili al naturale grazie allo sviluppo delle tecniche di coloritura in pasta del materiale. Così Filippo Baldinucci (1681), in relazione alla cera colorata, la segnala come "bella invenzione ritrovata da' moderni [...] onde con essa fanno figure di basso e intero rilievo, e ritratti così belli, che non manca loro se non lo spirito". Nel XIX secolo l'arte ha avuto ulteriore impulso con il diffondersi dei 'musei delle cere', destinati a raccogliere personaggi storici rappresentati a grandezza naturale, il più delle volte in ambientazioni tese a rendere ancor più realistica la figurazione.
 
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