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Lemma
turata
Termine arcaico e disusato a indicare una impalcatura caratterizzata dalla presenza di stuoie e comunque costruita in modo da impedire all'esterno la vista dello spazio di intervento, ovvero il lavoro in esecuzione. Nelle Vite di Giorgio Vasari (1568) si riferisce della costruzione di turate in più di un'occasione, sottolineando sempre la volontà di nascondere l'opera nel corso della sua elaborazione. Così appare in relazione al David di Michelangelo, per il quale l'artista "fece una turata fra muro e tavole et il marmo circondato, e quello di continuo lavorando senza che il nessuno il vedesse, a ultima perfezzione lo condusse". Ugualmente, nella vita di Sebastiano del Piombo, si ricorda: "Onde Agostin Chigi, che con ordine di Raffaello faceva fare la sua sepoltura e cappella in Santa Maria del Popolo, convenne con Bastiano che egli tutta gliela dipignesse. E così fatta la turata, si stette coperta, senza che mai fusse veduta, insino all'anno 1554". Da turare, con il significato di chiudere.
 
note:
 
inglese
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francese
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