Vedi faggio. Legno ottenuto dall'omonimo albero delle Fagaceae (Fagus sylvatica), diffuso estesamente nell'Europa centrale e meridionale. Si caratterizza per la tessitura fine, la porosità diffusa, durezza, resistenza e grande flessibilità. E' facilmente attaccabile dagli insetti xilofagi e da muffe, sebbene possa essere sottoposto a un trattamento di vaporizzazione che lo rende più resistente. Ha trovato impiego per lavori di tornitura (lavorazione solitamente preceduta da una bollitura in acqua del legno per renderlo più durevole) e di impiallacciatura. La possibilità di piegarlo facilmente lo ha reso noto per il suo impiego nella costruzione di arredi in legno curvato, tipici della produzione tra XIX e XX secolo. E' stato inoltre sporadicamente utilizzato come supporto per la pittura nel nord Europa. Tra le molte denominazioni con cui è noto, quella di faggio è indicata come ufficiale in base alla norma UNI 3919 del 1983. Dal greco fago, mangio, a indicare la predilezione degli animali per i frutti della pianta. |
note: Borghini Gabriele, Massafra Maria Grazia (a cura di), Legni da ebanisteria, Roma, De Luca 2002. |