Cera tenera animale ricavata da una gelatina presente nella testa e nella spina dorsale del capidoglio. Nota almeno dal XV secolo, si presenta dopo la raffinazione sotto forma di masse cristalline lamellari, dure, bianche e traslucide. E' solubile in alcol bollente, essenza di trementina e solventi aromatici. Avendo un punto di fusione estremamente basso (circa 50-54 °C), viene per lo più impiegata per encausticature in miscela con la cera carnauba, con la quale produce pellicole particolarmente sottili. |
note: Borghini Gabriele, Massafra Maria Grazia (a cura di), Legni da ebanisteria, Roma, De Luca 2002. |