o peccia. Vedi abete rosso. Legno ricavato dall'omonimo albero resinoso della famiglia delle Pinaceae (Picea abies o excelsa), diffuso nelle regioni montuose di tutta l'Europa e, in Italia, sulle Alpi. Si caratterizza per la tessitura mediamente fine, la fibratura diritta, il colore bianco giallastro, la facile lavorabilità. Tenero e resinoso, è poco deformabile, resiste bene all'umidità ma non a bruschi sbalzi termici che facilmente ne provocano la fessurazione. Rispetto all'abete bianco - dal quale si distingue per il diverso colore della corteccia esterna - presenta una durabilità inferiore ma è suscettibile di una migliore finitura. E' facilmente attaccabile, come l'Abies alba, dagli insetti xilofagi appartenenti alla famiglia degli anobidi. Ha trovato e trova impiego in edilizia, nella fabbricazione di mobili rustici, in parte nella costruzione di strumenti musicali. La sua resistenza all'umidità lo rende ideale per la costruzione di utensili che devono lavorare in presenza di acqua, come frattazzi, spianatoi, pialletti, regoli e simili, impiegati nella lavorazione delle malte. Anticamente è stato utilizzato diffusamente anche come legno per il supporto dei dipinti, particolarmente dalle scuole tedesca e fiamminga. Risulta ugualmente impiegato nel periodo storico della pittura su tavola dalle scuole inglesi, per quanto di non facile reperibilità nella regione. Tra le molte denominazioni con cui è noto, quella di abete rosso è indicata come ufficiale in base alla norma UNI 3917 del 1983. |
note: Borghini Gabriele, Massafra Maria Grazia (a cura di), Legni da ebanisteria, Roma, De Luca 2002. |