Vedi rovere. Legno, duro, pesante e resistente all'acqua, ottenuto da una varietà di quercia (Quercus petraea o Quercus sessiliflora) della famiglia delle Fagaceae, particolarmente longeva e diffusa nell'Europa centro occidentale e, in Italia, sulle Alpi e sugli Appennini. Visto il suo ampio impiego rispetto alle altre varietà del genere Quercus è, in Occidente e nell'ambito delle tecniche artistiche, la quercia per eccellenza. Si caratterizza per la tessitura grossolana e la fibratura diritta, l'ottima resistenza meccanica e la buona lavorabilità. E' stato ampiamente utilizzato fin dall'antichità per la costruzione di mobili, con una continuità nei secoli particolarmente evidente nell'Europa settentrionale e segnatamente in Inghilterra. Nel centro e nel nord Europa, in particolare nelle Fiandre, in Francia e in Germania, è stato tra i legni più utilizzati anche come supporto pittorico nel periodo storico della pittura su tavola. In questo stesso campo l'impiego è documentato (seppure con minore frequenza rispetto al più diffuso pioppo) anche nell'area italiana. Tra le molte denominazioni con cui è noto, quella di rovere è indicata come ufficiale in base alla norma UNI 3919 del 1983. |
note: Borghini Gabriele, Massafra Maria Grazia (a cura di), Legni da ebanisteria, Roma, De Luca 2002. |