Criterio proprio delle moderne metodiche del restauro (ma nella pratica alla base dei comportamenti dei restauratori lungo il corso del tempo) per cui si richiede che i materiali impiegati nell'intervento presentino affinità con quelli originari, non solo perché questi non vengano alterati, ma anche per assicurare all'intervento stesso maggiore durata nel tempo. Per quanto normalmente la compatibilità venga pensata nei termini di affinità chimica, fisica e meccanica (quindi materica), il criterio può in altri contesti dilatarsi e riferirsi a affinità funzionale, figurativa, estetica, ambientale, ecc. Vedi anche reversibilità, criterio affermatosi in parallelo e in stretto riferimento a quello di compatibilità. |