In ebanisteria, piallaccio ottenuto dalle protuberanze che a volte si sviluppano sul tronco dove sono stati effettuati innesti, nelle zone soggette a traumi e, ancor più frequentemente, in prossimità delle radici della pianta (da cui la denominazione). Ha trovato ampio impiego in ebanisteria a partire dal XVI secolo, in ragione della complessità irregolare del disegno della venatura, tale da poter essere sfruttato come elemento di per sé qualificante una superficie. |