Alterazione della forma originaria di un corpo, cioè delle distanze tra i suoi punti, o degli angoli tra rette o piani su di esso individuabili. Si parla di defomazione temporanea (elastica) se questa scompare del tutto al cessare della causa che l'ha provocata, di deformazione permanente (plastica) se questa permane. Nella realtà le deformazioni sono sempre anelastiche, per cui, al cessare della causa, il corpo tende a ritornare alla forma originaria senza però raggiungere del tutto la situazione originaria. Quando la deformazione è eccessiva rispetto alle caratteristiche dei materiali si ha rottura. Per l'ambito dei supporti lignei vedi arcuatura, falcatura, imbarcatura, svergolatura. Per l'ambito dei supporti tessili vedi creep. Vedi inoltre accartocciamento, allentamento, festonatura, rigonfiamento. Per l'ambito del disegno vedi anamorfosi. Per quanto raro il fenomeno può essere osservato anche in elementi lapidei lastriformi (il termine è registrato nel Lessico delle alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei redatto dalla commissione NorMaL, 1/88).