o camucciatura, camosciatura. Indica - come spiega anche Cennino Cennini (fine sec. XIV) - la procedura per cui ad una superficie dorata viene conferita una grana sottile, producendo una fitta punteggiatura per mezzo di uno strumento (in ferro, avorio o osso) dalla punta fine ma arrotondata, detto granitoio. Il termine è documentato anche nell'ambito delle tecniche di pittura murale a indicare l'operazione per cui, con un pennello o con un pialletto, vengono sollevati i granelli di sabbia sull'intonaco già levigato, in modo da rendere più facile l'adesione dello strato pittorico, soprattutto nella tecnica del mezzo fresco. Ugualmente il termine ricorre in riferimento ai lavori di cesello, sempre ad indicare una superficie resa granulosa operando, come indica Filippo Baldinucci (1681), "con un ceselletto sottile in punta". Vedi granire, camosciare. Nell'ambito delle tecniche calcografiche il termine ricorre a indicare il procedimento grazie al quale si rende leggermente rugosa la superficie di una pietra litografica, strofinando l'una contro l'altra due pietre di medesima qualità con l'interposizione di sabbia finissima e bagnata.