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Lemma
grattapugia
o grattabugia. Pennello a fili d'ottone. Trova impiego per la pulitura di manufatti metallici, lavori d'oreficeria e delle estremità dei punzoni. Così Filippo Baldinucci (1681): "Grattabugia. Strumento composto di fila d'ottone, quando più, quando meno grosse, accomodate insieme a guisa di un pennelletto. Serve questo a pulire e nettare le figure o altro lavoro di metallo, che si vuol dorare a fuoco, o che abbia col tempo perduto il primo colore". Successivamente l'utensile è registrato, tra l'altro, nel Vocabolario di Giacinto Carena (1853), che lo descrive come "mazzetto di fila d'ottone, riunite e legate quasi a foggia di pennello: serve a ripulire lavori di metallo". Così, in termini molto simili, il Dizionario tecnico (I, 1884): "Grattapugia. Arnese composto a foggia di pennello con più fili d'ottone, e col quale si ripuliscono i metalli che si vogliono dorare. Nelle fonderie di caratteri da stampa, è usato per pulire i punzoni". Dal provenzale grattaboyssa, composto di grattar, grattare, e boyssar, pulire.
 
note:
 
inglese
brass brush
francese
pinceau métallique