Dispositivo che consente di ottenere fasci intensi ed estremamente concentrati di radiazioni elettromagnetiche coerenti, nel campo dello spettro visibile, dell'infrarosso e dell'ultravioletto vicino. Messo a punto negli Stati Uniti da T. H. Haiman nel 1960, ha trovato successivamente impiego anche nel restauro, sia a scopo diagnostico (come nel caso dell'interferometria olografica) sia nelle operazioni di pulitura, particolarmente su materiali lapidei. Per quanto concerne l'assottigliamento o l'asportazione di vernici alterate, come indicano recenti ricerche, il laser risulta efficace se utilizzato a una precisa frequenza dello spettro infrarosso: con tali accorgimenti appare particolarmente selettivo e capace di rompere i legami di materiali organici, rendendoli farinosi e facilmente asportabili. Dall'inglese laser, sigla di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation (amplificazione della luce mediante l'emissione stimolata di radiazioni). |