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Lemma
latice di fico
o latte di fico, lattificcio. Latice ricavato dalle cimature dei piccoli rami della pianta di fico, contenente in emulsione una resina, una cera e una gomma di tipo caucciù. Già ricordato dallo stesso Plinio, appare come elemento di varie ricette di tempera ad uovo per ritardarne l'essiccamento e potenziarne il colore. Giorgio Vasari, nell'introduzione alle Vite (1568), parlando dell'uso antico di temperare i colori, così precisa: "toglievano un uovo e quello dibattevano, e dentro vi tritavano un ramo tenero di fico, acciocché quel latte con quell'uovo facesse la tempera dei colori, i quali con essa temperando lavoravano l'opere loro". Filippo Baldinucci (1681), ugualmente, ricorda il latice di fico come impiegato "per temperare i colori, per dipingere a guazzo". Il Glossario per rivestimenti ad intonaco (1992) registra il lemma succo di fico ricordandolo come "sostanza additiva usata sin dai tempi remoti per accelerare l'indurimento delle malte".
 
note:
 
inglese
fig milk
francese
lait de figue