Locuzione registrata da Filippo Baldinucci nel suo Vocabolario (1681) a indicare un utensile riconducibile al gruppo dei martelli impiegati nella lavorazione dei metalli (vedi martello da lattonieri), tuttora dalle tipologie e denominazioni estremamente variate, e comunque in questo caso identificabile con un particolare tipo di martello da cesello (vedi). Così Filippo Baldinucci: "Martello da mettere in fondo. Una sorta di martello di ferro, grosso in mezzo, e nell'estremità delle due penne sottile, e di figura mezzo tonda; strumento proprio degli argentieri, e altri maestri di metallo, che lavorano figure e vasi, per lavorare le loro parti concave".