DANIELA
BOSIA
La decorazione a stucco fra Otto
e Novecento, fra artigianato e industria.
sta in: Lo Stucco. Cultura, tecnologia,
conoscenza." Atti del Convegno di Studi, Bressanone 10-13 Luglio 2001
pp. 49 - 58
Le ricette "moderne" della manualistica.
La manualistica edita fra Otto- e
Novecento riprende le tradizionali "ricette" e riporta le "buone regole
dell'arte" per la realizzazione degli stucchi, ma certa letteratura tecnica
comincia a introdurre in modo sistematico prescrizioni e indicazioni relative
a trattamenti "moderni" per migliorare la qualità e la durabilità
delle opere. La descrizione di trattamenti speciali finalizzati a modificare
l'aspetto delle decorazioni a stucco vengono a completare i più
tradizionali trattamenti protettivi, soprattutto nei confronti dell'umidità.
Per il colore, ad esempio, viene raccomandato sia per trattamenti di colorazione
in pasta in corso d'opera, sia per le finiture a spazzola o pennello sul
manufatto finito, líimpiego di coloranti a base di ossidi e di solfati
metallici, evitando i colori caustici e di natura organica, meno stabili.
Per la finitura a pennello viene inoltre consigliato un trattamento preventivo
con una soluzione di cera diluita in acqua ragia o con olio di lino chiarissimo,
in modo da occludere i pori del gesso e preparare la superficie da colorare.
Per rendere le superfici patinate o lucide viene consigliato il talco in
polvere finissima, applicato in due fasi: una prima mano a pennello sul
manufatto ancora umido e una seconda applicazione a gesso ben asciutto
con successiva lucidatura con panni morbidi. Per migliorare ancora la lucentezza
degli stucchi è ancora consigliato l'uso di additivi nell'impasto
in gesso, come "allume o colle gelatinose"1 . Particolare attenzione
è dedicata alle tecniche per aumentare la durezza, la resistenza
meccanica e l'impermeabilità degli elementi in gesso. Per migliorare
la durezza, caratteristica direttamente collegata alla resistenza agli
agenti atmosferici e all'acqua, in particolare, vengono consigliati componenti
specifici per l'impasto di base: allume, colle forti, silicati, latte,
destrina, albume d'uovo. La semplice protezione dagli agenti atmosferici
viene risolta con aumento della compattezza del getto e con trattamenti
di superficie, ad esempio con applicazioni ripetute di cera bianca o paraffina
in soluzione alcolica, oppure di miscele "di caseina di latte e silicato
denso" in parti uguali. Come additivi per l'impasto vengono invece sperimentate
miscele di calce aerea e colla forte. Per assicurare la piena protezione
dall'umidità e quindi l'impermeabilità all'acqua vengono
proposte vere e proprie ricette con tanto di ingredienti e di indicazioni
per la preparazione dell'impasto2 .
Il sistema più diffuso per
aumentare la resistenza meccanica - semplice, economico ed efficace, tanto
da essere utilizzato ancora oggi - consisteva nell'incorporare nell'impasto
al momento del getto dei filamenti vegetali (canapa greggia)3
. Questa sorta di armatura vegetale veniva posta in opera a filamenti sminuzzati
oppure, per elementi di grosse dimensioni, raggruppata in piccole trecce
dette mannelli, a guisa dell'armatura del cemento armato.
La ricerca promossa dalle aziende
produttrici e i tentativi di migliorare le caratteristiche degli stucchi
moderni dei primi decenni del Novecento avevano portato a sperimentare
e a proporre non solo trattamenti specifici, ma anche nuovi prodotti, come
lo "Stucconovo", presentato come "un materiale solidissimo, costituito
da una mescolanza di polvere di marmo di Carrara, di terra di Champagne
e di gesso speciale, il tutto rilegato con fili di canapa"4.
Note:
1 - Cfr. L. Pasquali,
Elementi architettonici. Stucchi e cementi, tinteggi e vernici nella moderna
edilizia, Edizioni Tecniche Utilitarie, Bologna, 1936.
2 - 10 parti di gesso
cotto, 1 parte di minio o di polvere fina di ferro, 2 parti di resina,
10 parti di calce (grassello), 3 parti di olio di lino. "Si mescola dapprima
il gesso cotto con la calce ed il minio sino ad ottenere una pasta omogenea;
si versa poi l'olio di lino bollente, nel quale si è già
disciolta la resina; si rimesta tutto sino ad avere una massa uniforme.
La spalmatura del manufatto di gesso si farà subito dopo, quando
ancora la materia è calda e ben amalgamata". Cfr. L. Pasquali, Op.
cit.; D. Frazzoni,
L'imbianchino - Decoratore - Stuccatore, Hoepli,
Milano, 1929
3 - Oggi l'industria
degli stucchi impiega, ad esempio, fibra di agave (manila).
4 - Repertorio
1934 dei materiali per l'dilizia e l'arredamento, Editoriale Domus,
Milano, 1934.
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