DANIELA
BOSIA
La decorazione a stucco fra Otto
e Novecento, fra artigianato e industria.
sta in: Lo Stucco. Cultura, tecnologia,
conoscenza." Atti del Convegno di Studi, Bressanone 10-13 Luglio 2001
pp. 49 - 58
Un caso di studio: la S.A.D.I.
di Vicenza.
Tra le ditte operanti nel settore
all'inizio del Novecento6 , la S.A.D.I. - Società Arti
Decorative Interne con sede a Vicenza, è ancora esistente e produce
ancora stucchi decorativi. La ricca documentazione originale reperita presso
l'azienda - raccolta di cataloghi, disegni e bozzetti originali, tariffari,
riconoscimenti, onorificenze e premi, immagini di realizzazioni - hanno
permesso di ricostruire alcuni passaggi del percorso di trasformazione
della produzione di stucchi decorativi in Italia. La S.A.D.I., infatti,
- oggi una società quotata in borsa che ha mantenuto un reparto
di produzione di stucchi decorativi - è stata fondata da un gruppo
di imprenditori vicentini nel 1908 come Società Arti Decorative
Interne - contando sull'esperienza maturata negli anni precedenti
da uno dei fondatori, G.Marchetti, in qualità di importatore di
stucchi decorativi dalla Germania. L'azienda utilizza per la produzione
le misteriose ricette degli impasti di base che il fondatore aveva acquisito
come bagaglio della propria esperienza tedesca: acqua 1 - acqua 2 - acqua
3 erano le sintetiche e misteriose denominazioni degli erogatori di produzione,
che celavano chissà quale segreto di composizione delle miscele.
L'azienda, che si specializza nella produzione di stucchi decorativi in
vari stili, ottiene prestigiosi riconoscimenti alle esposizioni di settore7
e si assicura importanti commesse in vari settori: residenze private, alberghi,
stazioni ferroviarie, banche, edifici pubblici 8. Tra
le realizzazioni più celebrate - lavori in stucco della ditta vicentina
sono stati pubblicati su periodici e in opere di risonanza come l'Enciclopedia
delle Moderne Arti Decorative Italiane diretta da Guido Marangoni 9
- sono certamente il riallestimento nel 1948 del transatlantico
Conte Biancamano - del quale è conservato al Museo della Scienza
e della Tecnica di Milano il rosone in gesso della composizione "Il Mito
di Giasone" di Marcello Mascherini che ornava il Salone delle Feste - e
le decorazioni interne degli edifici costruiti nei primi anni Trenta del
Novecento nella Città del Vaticano. Le decorazioni - soffitti, cornici,
lampade, candelieri - di molti ambienti del Palazzo del Governatore, in
particolare l'appartamento degli Ospiti illustri, con la Sala del Trono,
la "Saletta delle cornucopie" e la "Sala delle ruote", rappresentano un
saggio della raffinatezza degli stucchi policromi prodotti dalla
ditta vicentina su disegno o ispirazione dell'architetto pontificio Giuseppe
Momo. Pregevoli elementi decorativi sono stati realizzati dalla Sadi
anche per il Palazzo di Giustizia, per la Stazione ferroviaria e per la
"Palazzina del Cardinale"10. La commessa pontificia è
stata anche occasione per proporre, oltre agli stucchi classici,
aggiornati dalle moderne tecniche industriali, "fibrati e induriti con
un nuovo procedimento tecnico, (Ö) patinati a chiaroscuro opaco nei fondi,
policromati nei piani, lucidati nelle superfici"11 , anche nuovi
materiali come la "lignoide", un "resistentissimo materiale plastico" e
la "metallite", utilizzati per candelabri e lampadari.
A partire dagli anni Trenta del
Novecento, gli stucchi decorativi della Sadi, che vede affiancate alle
sede centrale di Vicenza le filiali di Roma e Milano e le agenzie di Torino
e Padova, varca i confini nazionali, dedicando parte della produzione al
mercato estero.
La vendita a catalogo di elementi
decorativi, anche modificabili, l'offerta di forniture sempre pronte a
magazzino e di un servizio di montaggio e di eventuale rifinitura completano
il quadro organizzativo di impronta prettamente industriale. Rispetto alla
produzione odierna, manca in quegli anni il concetto di produzione in piccola
serie, fino alla produzione in serie di pezzi unici, resa oggi possibile
anche grazie alla conservazione dei modelli di controforme (il "magazzino
modelli" della ditta conta circa 10.000 controforme in diverso materiale).
La componente artistica e artigianale della produzione permane a tutt'oggi:
le controforme vengono realizzate in resina (vinamold) sulla base di modelli
in creta eseguiti da abili artigiani a partire da schizzi o disegni.
Note:
6 - Sono stati reperiti
cataloghi o informazioni sulle seguenti ditte operanti nei primi decenni
del Novecento: F.I.D.A. - Fabbrica Italiana Decorazioni Artistiche
- Graglia Ernesto & C., Torino; S.A.D.I. - Società Arti Decorative
Interne - G.Marchetti & C., Vicenza; Fabbrica nazionale di Stucchi
Bolzani e Pini; Società Anonima Angela Giuliani, Roma;
F.I.S.A. - Fabbrica Italiana Stucchi Artistici - D.Masi & C.,
Colle Val d'Elsa.
7 - Ottiene fra gli
altri Diploma di Medaglia d'argento alla I Esposizione di Edilizia Moderna
di Torino nel 1922.
8 - Fra le numerose
realizzazioni curate dalla S.A.D.I. si ricordano, ad esempio, il Palazzo
dell'arch. Momo a Torino, il Kursaal di Rapallo, l'atrio e le sale d'aspetto
della Stazione Centrale di Milano, il nuovo atrio di arrivo della Stazione
di Bologna originale e la sua ricostruzione degli anni '80, l'Hotel Danieli
di Venezia, numerose sedi della Banca d'Italia.
9 - Enciclopedia
delle Moderne Arti Decorative Italiane, diretta da Guido Marangoni,
Casa Editrice Ceschina, Milano, 1928.
10 - Cfr. G. De Mori,
Stucchi italiani nella Città del Vaticano, 1932.
11 - G. De Mori, op.cit.,
pag. 28.
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