GUSTAV
ADOLF BREYMAN
L'esecuzione di cornici mediante
sagome
In: Gustav Adolf Breyman, Trattato
generale di costruzioni civili. Traduzione italiana dell'Ing. Carlo Valentini,
con note di A. Cantalupi, L. Mazzocchi, P. Boubèe, R. Ferrini, Milano,
Vallardi 1885, I, VII, pp. 301-303.
Uno fra i più notevoli lavori
dello stuccatore è quello che riguarda l'esecuzione delle decorazioni
sporgenti e delle cornici con malta di calce, di cemento, o di gesso, mediante
sagome, sia all'esterno che all'interno, ma particolarmente all'interno.
Le sagome o modine si costruiscono
sul profilo della cornice che si vuol ottenere, con tavole di legno duro.
Però il profilo della cornice resta più netto, se si adoperano
sagome metalliche, ossia se si ritaglia elegantemente il profilo da una
lamiera di ferro o di zinco e quindi si fissa con i chiodi la sagoma metallica
su un fianco della modina di legno. Durante la costruzione della cornice
la sagoma deve essere guidata normalmente alla superficie da intonacarsi
sulla malta di calce o di cemento o di gesso che si applica, finché
la cornice riproduce e presenta in rilievo la forma intagliata nella sagoma.
L'intera manipolazione in se è semplice e facile, quando si prendono
le opportune disposizioni per guidare bene la sagoma. A ciò servono
le cosiddette staggie o guide [...]. La guida inferiore si assicura alla
parete, su cui si deve costruire la cornice, con un gancio da muro, e la
sagoma si fa scorrere alla guida stessa. Se la parete non è perfettamente
liscia, cioè non è ancora intonacata, si fa un incavo nella
guida e la sagoma si fa scorrere con una corrispondente incisione in questo
incavo. La guida superiore si dispone avanti alla cornice, in modo che
la sagoma, appoggiandosele contro col suo dosso, si trovi racchiusa fra
le due guide e non si possa scostare dalla cornice, evitando così
il compito faticoso ed incomodo di dover continuamente comprimere a mano
la sagoma contro la cornice. Per poter inserire fra queste guide la sagoma,
bisogna necessariamente che ad una delle estremità della cornice
una delle due guide sia un poí più corta dell'altra [Ö]
Poste in opera le guide col debito
riguardo, perché devono riuscire assolutamente parallele fra loro,
bisogna unire la sagoma del così detto carrello, perché essa
si possa mantenere in direzione perpendicolare alla lunghezza della cornice
[...] Perché la cornice diventi bene piana e liscia, la sagoma è
munita di un filo, in modo che la malta si trova compressa prima di essere
profilata dalla sagoma. Se si devono costruire con una stessa sagoma molte
cornici, specialmente se in malta di calce con sabbia a granelli angolosi,
la sagoma, nella parte ove si trova il filo, deve essere foderata di lamiera
di ferro, che naturalmente deve essere limata con precisione secondo il
profilo della cornice.
Compiuta la sagoma e disposte le
guide, l'esecuzione della cornice consiste nel fare prima l'anima con malta
di calce grossa e dura, e nel conformarla subito grossolanamente al profilo
rappresentato dalla sagoma. Quando si comincia ad adoperare la sagoma,
allora si ricorre a malta lunga e grassa per agevolare l'effettuazione
della cornice stessa. Prima di applicare la sagoma sulla malta già
stesa, questa deve aver già incominciato ad indurirsi, per cui se
il materiale che si adopera per fare la cornice è malta di calce,
bisogna aggiungervi il gesso per metà affine di affrettarne l'indurimento.
Quando si tratta di cornici interamente in gesso, (come quelle all'interno
dei fabbricati), bisogna lavorare in fretta, perché il gesso fa
presa molto rapidamente [...] Nelle cornici piccole e poco sporgenti, come
sono gli architravi, le fascie, le cornici di finestre e di porte, si possono
senza inconvenienti porre le guide in modo che non sempre per mezzo loro
si abbia a comprimere la sagoma contro la cornice, od almeno a tenere la
prima alla voluta distanza dalla seconda, ma che invece si abbia a regolare
la sagoma a mano libera. Queste cornici di poca sporgenza, che aggettano
al massimo da 5 a 6 cm, si costruiscono anche senza alcun nocciolo interamente
in malta, e solo per quelle maggiori si fa un'ossatura in muro, oppure
un nocciolo di cannucce od in legno, in modo che se è appena possibile
all'intonaco si assegna uno spessore non maggiore di 2 1/2 cm. Nei punti
di nodatura e di risvolto le cornici non si possono eseguire con le sagome,
ma si devono eseguire a mano libera con piccole cazzuole speciali, ricorrendo
alle sagome solo per controllare la forma del profilo. Quando i nodi sono
frequenti ed i tratti intermedi di cornice sono brevi, come p. es., nelle
decorazioni dei locali interni a cassettoni ecc., allora si possono adoperare
bene le sagome nel suindicato modo; ma si raggiunge più facilmente
lo scopo, costruendo la cornice nello stesso modo con cui il falegname
eseguisce le cornici in legno, in lunghi pezzi continui coll'aiuto di una
sagoma su una lunga tavola piana, e dopo averla lasciata essiccare, tagliandone
con una sega i pezzi della voluta lunghezza, e quindi attaccandoli al loro
posto collo stesso materiale onde sono costituiti. Se tali pezzi sono pesanti,
allora si ricorre per attaccarli all'aiuto di chiodi o di viti; ma ciò
occorre di raro, quando in dette unioni si abbia la cura che tutto sia
bene pulito dalla polvere e che tanto il fondo quanto il pezzo da attaccarsi
siano bene bagnati.
Cfr. C. Arcolao, Le ricette del restauro.
Malte, intonaci, stucchi dal XV al XIX secolo, Venezia, Marsilio 1998,
pp. 186 - 187.
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