ANTONIO
CANTALUPI
L'esecuzione di un intonaco con
ornamenti in rilievo
in: Antonio Cantalupi, Istituzioni
pratiche sull'arte di costruire le fabbriche civili, Mailano, Galli e Omodei,
1874, I, pp. 371 - 372.
Invece delle incrostature lucide,
che in molti casi si riconobbero insalubri, sia perché le pareti
sono poco assorbenti l'umidità, sia perché disperdono soverchiamente
il colore, in questi ultimi tempi venne sostituito alle medesime un intonaco
a stucco senza lucido, con ornamenti in rilievo, con il mezzo del quale
si ottiene una parete salubre e abbastanza ricca. Per costruire siffatto
stucco si procede nel seguente modo: Eseguito il rinzaffo alle muraglie
col sistema comune, e lasciatolo asciugare convenientemente, vi si applica
a piccole tratte una specie di arricciature con malta formata di polvere
di marmo, calce dolce e sabbia finissima del tutto conforme a quella usata
per lo stucco lucido. Questo tratto si tiene grosso da 6 a 8 millimetri,
lasciando diligentemente la superficie col rovescio della cazzuola. Per
potervi imprimere gli ornamenti si predispongono delle tavolette o matrici
di legno duro e fino (pero, pomo o bosso), sulle quali viene intagliata
la decorazione che si desidera, elevando le membrature che devono essere
internate nello stucco. Adattate queste tavolette alla parete ricoperta
di fresco dello stucco, si battono con il martello in modo da conseguire
l'impressione della profondità che si desidera, la quale è
ordinario da 4 a 6 mm. [...] Asciugato lo stucco, vi si applica uno o due
strati di cola forte per meglio indurre la superficie e renderla meno assorbente,
indi degli strati di vernice ad olio e biacca coi colori che si desiderano.
Nelle pareti ricche si possono indurre dei filetti in oro, variando le
tinte in modo da imitare le stoffe di seta [...] In questi ultimi tempi
si pervenne a rappresentare dei paesaggio col mezzo di stucco. A tal effetto
si prepara il fondo sul quale deve essere disposto il paesaggio; poi sopra
questo fondo si colloca una carta ove i contorni del disegno sono spuntati
con uno spillo. Questi contorni si spolverizzano, e si ottiene così
il disegno trasportato per punti sulla parete. Con piccoli utensili si
leva la materia che si trova nell'interno del contorno, ad una profondità
da 3 a 4 mm. Successivamente si stemperano diversi colori nell'acqua di
colla e si usa di queste acque per la formazione di paste, coll'aggiunta
di una piccola quantità di gesso. La parte scavata nella parete
viene opportunamente riempita da queste paste in modo di avere riprodotto
il paesaggio.
Cfr. C. Arcolao, Le ricette del restauro.
Malte, intonaci, stucchi dal XV al XIX secolo, Venezia, Marsilio 1998,
p. 216.
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