PIETRO CATANEO
Una malta per decorazioni plastiche da esterno
in: Pietro Cataneo, Giacomo Barozzi da Vignola. Trattati con l'aggiunta degli scritti di architettura di..., (1567), Milano, il Polifilo, 1985, Libro secondo, Cap. XI, p. 286.

Qunado qualche parte della fabrica, nella quale si lavorasse di stucco, per causa di grotte, terreno, o altri accidenti sentisse umido, ovvero per i lavori delle fontane, saria in tal caso molto a proposito non solo murare l'ossa sotto di calcina albazzana, ma ancora la prima coverta più grossa sopra tali ossa farla di stucco impastando con tale albazzana: quando questa, come abbiamo detto, fa all'umido meravigliosa presa; ma, per esser molto livida, si farà sovra quella la coverta di fuore di stucco impastato di calcina bianca. Alcuni hanno usato una maniera di stucco in questo modo: che pigliano buccie di olmo, fieno greco, vette e cime di malva, e ne fanno decozzione; dipoi pigliano otto parti di calcina di marmo, una parte di solfo vivo, e due parti di polvere di pomice, incorporando benissimo queste cose in tale decozzione, per otto dieci giorni rimenandola spesso. E nell'operarla pigliano giesso stato nel forno caldo bene spolverizzato di mano in mano quella quantità che sia di bisogno a fare conveniente pasta, perché facendo altrimenti si guasterebbe. E questo dicono che molto meglio resiste all'aria scoverta, ai venti, alle pioggie, et ai ghiacciati. E quando loro manca calcina di marmo, si servono della sua polvere, o di altra calcina.

Cfr. C. Arcolao, Le ricette del restauro. Malte, intonaci, stucchi dal XV al XIX secolo, Venezia, Marsilio 1998, pp. 107 -108.
 

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