STEFANO F. MUSSO
Lo stucco in architettura. Tra "simulazione"  e"nascondimento".
in: Lo Stucco. Cultura, tecnologia, conoscenza. Atti del Convegno di Studi, Bressanone 10-13 Luglio 2001
pp. 27-36

Imitazioni di materiali

Vi sono infiniti oggetti, elementi, parti costruttive o decorative realizzate con stucchi che "imitano" e "simulano" materiali diversi, talvolta preziosi, rari e ricercati: quali il marmo, la pietra o, addirittura, l'oro zecchino e l'avorio. E' sufficiente ricordare i molti edifici barocchi e tardo-barocchi, in Europa e fuori dei suoi confini, tra i quali spicca, per preziosità e virtuosismo, la chiesa di San Giovanni Nepomuceno a Monaco di Baviera. Gli architetti (Cosmas Damian e Egid Quirin Asam, 1730-1750) hanno lì usato lo stucco nelle sue più ardite possibilità, imitando non solo i duri materiali dellíarchitettura (marmi, pietre, metalli) ma anche leggeri drappi di tessuto, stesi sulle balaustre ricurve che dividono in alzato lo stretto e angusto spazio interno. Allo stesso clima appartengono gli interni delle chiese abbaziali di Melk, in Austria, o di Novacella, ove sembrano raccolti campioni dei più diversi marmi (incrostati, intarsiati, commessi) a rifinire lesene, sfondati e cartigli, o scolpiti per raffigurare putti e santi, vasi e fiori, ma dove tutto è in realtà realizzato con elaborati stucchi. Anche le grandi statue inserite nelle nicchie dei piloni che sorreggono la cupola della alessiana basilica di S. Maria di Carignano a Genova, a ricordo delle corrispondenti ma marmoree statue della basilica di San Pietro in Vaticano, sono realizzate in stucco bianco, così come quelle collocate nelle nicchie della facciata della Chiesa del Gesù, sempre a Genova, ove anche in esterno, lo stucco ha sostituito il più tradizionale, pregiato e resistente marmo bianco di Carrara. 
Lo stucco si è quindi prestato ad un ruolo "sostitutivo" o "evocativo", rispetto ad altri materiali, per le più svariate ragioni: per economizzare sui costi, per abbreviare i tempi di esecuzione, per conferire una maggiore dignità agli oggetti nei limiti dati, per "rinnovare e valorizzare" un manufatto preesistente, mascherandone difetti e segni di trasformazione.

        

La chiesa di San Giovanni Nepomuceno a Monaco di Baviera - La volta della Cappella Paolina nel Palazzo del Quirinale  a Roma - Dettaglio di una delle statue in stucco sulla facciata della chiesa del Gesù a Genova 

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