Termine derivato dal greco museion, a identificare il tempio dedicato alle Muse dove si svolgevano attività scientifiche e artistiche. Dopo essere stato utilizzato già agli inizi del XVI secolo a indicare una raccolta antiquaria, verso la fine dello stesso secolo il termine si è precisato a indicare un luogo destinato alla conservazione delle opere d'arte e come tale è stato nei secoli seguenti utilizzato come sinonimo di galleria e pinacoteca. Oltre a ricordare che in realtà il termine è da intendersi in una accezione più vasta, non si può non sottolineare come la concezione contemporanea del museo vada oltre l'identificazione di un luogo destinato alla conservazione, per definirlo come centro culturale e propositivo, sede di esposizioni, proiezioni, attività didattiche e di studio, favorite dalla presenza di biblioteche e fototeche. Questa la definizione, (pienamente sottoscrivibile fatta salva la particolarità dei musei demoetnoantropologici che pongono il problema della conservazione di testimonianze culturali spesso immateriali), dell'International Council of Museum (I.C.O.M.), l'organismo internazionale che dal 1948 coordina i musei di tutto il mondo: "Il museo è un'istituzione permanente, senza scopi di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che ha come obiettivo l'acquisizione, la conservazione, la ricerca, la comunicazione e l'esposizione per scopi di studio, di educazione e di diletto, delle testimonianze materiali dell'umanità e dell’ambiente".